Lavagno, un nome che danza leggero tra le righe delle mappe, un comune italiano dall’anima sparso, disteso come un segreto a soli 16 chilometri di distanza da Verona, la città dei balconi e delle passioni. Qui, nell’abbraccio orientale della provincia, all’ingresso della valle di Mezzane, Lavagno siede sulle rive del progno di Mezzane, un testimone silente dei flussi del tempo. Le sue frontiere tracciano confini invisibili con arte: a nord con Mezzane di Sotto, a ovest e a sud con San Martino Buon Albergo, a sudest con Caldiero e a est con Colognola ai Colli ed Illasi. Un intricato intreccio di limiti che custodiscono le storie intrecciate di queste terre. Nel cuore di Lavagno, tre gemme abitano l’orizzonte: Vago, un frammento di strada che si snoda lungo la SR11 Verona-Vicenza, un respiro urbano che accompagna i viaggiatori; San Pietro, la corona del comune, che siede sulla strada che conduce alla val di Mezzane, una sentinella delle valli; e San Briccio, posato come un diadema su una collina a nord-ovest del centro, uno sguardo sempre vigile.